sabato 31 marzo 2012

giovedì 29 marzo 2012

Buon Giorno...

Il Buon giorno si vede dal mattino...
il mio buon giorno sei tu...



Buona sera... scusate il ritardo....

mmmm.... è quasi ora di pranzo.... mmmm
che ne dite... di passare direttamente al dolce.....



martedì 27 marzo 2012

Voglie scabrose di una suora di clausura. Di Mimmo L scrittore hard production

Miei cari/e amici/e trasgressivi/e Questa che vi sto per raccontare è la storia di suor Clara(al secolo Alessia), un avvenente quarantenne alta all’incirca un metro e settantacinque, bruna, occhi verdi, quarta abbondante di reggiseno e figa pelosa. Lei da anni vive in un convento di monache di clausura ed ovviamente, ha fatto voto di castità; ma, come tutte le donne di questa terra, avverte il bisogno materiale di darsi piacere, di esaudire i desideri della carne, mettendosi sola soletta nella sua cella, distesa sul suo lettino, con le cosce spalancate, a volte sditalinandosi, a volte ficcando dentro la sua figa un vibromassaggiatore a batteria che, tiene nascosto sotto il letto, pratica che l’ha portata all’auto sverginamento. Durante le sue frequenti masturbazioni i desideri e le sue fantasie erotiche, perverse e, a volte estreme s’ appollano su padre Andrea un giovane sacerdote trentenne, alto, bruno e ben dotato; anche lui in cerca d’avventure segrete per dare sfogo ed appagare i piaceri della carne che, ufficialmente, non può soddisfare a causa del suo voto di castità e del divieto imposto dalla chiesa ai sacerdoti di convogliare a giuste nozze divieto valevole ovviamente anche per le suore. Un bel dì suor Clara si sveglia di buon mattino(quella notte, non era riuscita a prendere sonno a causa delle fantasie perverse su padre Andrea e delle frequenti sditalinate e auto scopate col sexy toy). Nonostante, avesse raggiunto l’orgasmo diverse volte lei avvertiva il bisogno di ricevere nella sua desolata figa un vero cazzo di carne; che, la potesse appagare definitivamente! E, cosi decise di recarsi dal sacerdote con la scusa di confessarsi; e, nel segreto della confessione, raccontargli di queste sue fantasie e, tentare di sedurlo. Suor Clara: buongiorno padre! Don Andrea: oh! Buongiorno suor Clara; “il signore sia con te”! quale buon vento, ti porta da queste parti stamani! Suor Clara: “ è con il tuo spirito”! ascolti; è da questa notte, passata insonne che, ho avvertito il bisogno di confessarmi in quanto, ho un grosso problema che, mi turba e, mi assilla che, non riesco a risolvere penso che Satana si sia impossessato della mia anima e di tutta me stessa. Don Andrea: oh! Questo è molto grave; oltre all’assoluzione c’è bisogno di una vera e propria pratica d’esorcismo per scacciare il demonio che è dentro di te! Prego mettiti in ginocchio e, sfogati pure. Suor Clara: ascolti; come tutte le normali donne di questo mondo, ho un irrefrenabile desiderio di appagare i miei piaceri carnali e, nonostante tutte le notti, me la sbrigo ovviamente da sola, masturbandomi e, auto penetrandomi con un giocattolino che, tengo nascosto sotto il letto, ho sempre voglia, ho voglia di assaporare un vero membro di carne, di far entrare dentro di me un fiume di sperma(mentre si confessava, iniziava a toccarsi alzandosi l’abito da suora e, mostrando al giovane prete la sua coscia ricoperta da un autoreggente merlettata nera; era molto in calore la sorella quella mattina mmmm)! Buona musica e tentazione per padre Andrea che le sussurrò: “oh! Questo è molto grave; qui ci vuole subito un rito di esorcismo”! e, alzatosi la tonaca, tirato fuori il suo bel cazzo duro, pregò la monaca che, nel frattempo si era sbottonata l’abito mettendo in mostra le sue mammelle, inesplorate dalla mano dell’uomo: oh! Ti prego suor Clara inizia a leccarmi il cazzo partendo dalle palle; fallo passare in mezzo alle tette; oh! Come godo, come godo!! Sei sublime! Mmmm!! Bacia la cappella; espia, espia i tuoi peccati; devo ammettere che, sotto l’abito sacro della monaca si nasconde una gran femmina bona e troia! Guarda, guarda come succhia e lecca bene, come fa ballare il mio cazzo in mezzo alle sue tette! Oh! Dai continua, continua suor Clara; il tuo nome da suora è anche arrapante! Dopo che lo ebbe per bene riscaldato ed eccitato con quel celestiale pompino e, quella meravigliosa spagnoletta, suor Clara supplicò padre Andrea di farle leccare le sue scarpe e odorare i suoi calzini neri Suor Clara: la supplico padre, mi permetta di levarle le scarpe, me le faccia leccare e, mi faccia odorare i suoi calzini! Don Andrea:prego ancella del peccato fai pure, prostrati dinanzi a me e dai sfogo alle tue depravazioni, slacciando i miei sandali, leccandoli e odorando i miei calzini! Suor Clara: mi prostro ai suoi piedi, LE tolgo i sandali, li lecco e LE odoro i suoi calzini come una fedele serva! Dopo il rito dei sandali e dei calzini padre Andrea che, nel frattempo si era denudato, si mise faccia al muro con le braccia aperte ad x e implorò suor Clara di leccargli il buco del culo e di dargli anche qualche sculacciata perché a lui piaceva molto. Don Andrea: ti supplico, t’imploro! Inginocchiati dietro di me! Leccami il buco del culo! E, da molto tempo che desidero che qualcuno me lo faccia; addolcisci le mie ragadi! Mmm!! Che lingua che hai suor Claraaa!! Ad un certo punto: adesso sculacciami si, sculacciami, puniscimi per il peccato che sto commettendo; sii brava; ti prego, sculacciamiiiii!!! Suor Clara: adesso desidero anch’io essere punita, voglio essere sculacciata! E, inarcando la schiena in avanti: “LE mostro il mio culo; avanti, mi sculacci per bene! E, poi me lo lecchi; oh! Continui, continui a sculacciarmi; mi faccia spurgare per bene tutto il mio peccato; prima di entrare nel paradiso della goduria”! Don andrea: contenta sorella peccatrice? Suor Clara: si soddisfatta; adesso, voglio godere come un anima dannata, voglio che mi lecchiate il buco del culo ed infine il mio sesso, in modo ch’io possa essere ben lubrificata e purificata per ricevere il vostro tronco carneo! Don Andrea: ai suoi voleri sorella peccatrice! Suor Clara nel frattempo si era denudata, rimanendo in autoreggenti e con il copricapo ; padre Andrea aveva in sacrestia un lettino che, utilizzava per fare la pennichella pomeridiana, si distesero entrambi in posizione sessantanove(detta anche del congresso del corvo) e, suor Clara iniziò a succhiare e leccare quel meraviglioso tronco carneo mai visto prima; e, prima d’infilarselo nella sua accogliente, carnosa e calda bocca esclamò: “sia benedetta questa stupenda e grossa verga di carne che, finalmente ho l’onore di vedere dopo tanti anni di castità; e, che s’appresta ad entrare nella mia bocca carnosa e, successivamente nel mio sesso focoso! Che arde dal desiderio di riceverla! Mmm!!! E, detto questo se la ficcò quasi con violenza in bocca iniziando a leccare e succhiare forsennatamente e voluttuosamente come un’indemoniata; mentre padre Andrea inizia dapprima ad esplorare con le dita la fregna cespugliosa della monaca peccatrice, sentì che era bagnata fradicia ed esclamò: “oh! Com’è bagnata questa meravigliosa passera! Oh! Si,si, questa è tutta da leccare ed assaporare con il mio stantuffo! Si vede che sei vogliosa sorella”! e cosi, benedetta la figa anche lui iniziò a leccare ed ingoiare tutta quella sbroda come un essere posseduto dal demonio. Dopo quel celestiale sessantanove padre Andrea fece distendere sul lettino con le cosce spalancate la monaca, Le montò sopra e, Le ficcò tutta la sua verga nella sua accogliente e lubrificatafregna; appena la punta della cappella fece il suo ingresso nella vagina suor Clara dimenticandosi di essere suora e di stare in una sacrestia pronunciò le seguenti frasi: “ahhhhhh!!!! Benvenuto, benvenuto cazzo mio! Si! Stantuffami, sfondami tutta, fin dentro le mie viscere! Mi sento una gran puttana e troiaaa!! Sto diventando un colabrodo di sbrodaa”!! Don Andrea, anche lui dimenticando di essere un prete: si, si prendilo tutto monaca in calore, posseduta dal demonio! E, dimmi ti piacerebbe leccare le fighe delle altre sorelle! Suor Clara: si! Si! Continua, continua a penetrarmi; lurido porco! Mi piacerebbe leccare la figa della madre superiora; lei è abbastanza in carne e mi piace! Don Andrea: ah! Allora monaca peccatrice come assoluzione dai tuoi peccati, gli e la dovrai leccare tante volte finché non la farai squirtare tutta! Suor Clara: ok., ok ma adesso squirto io; squirto, vengo! Sbrodoo!! Ahhhh!!!!! Dio sia benedettooo!!!!!! Don Andrea; oh! Dio sborro, sborro!(tirò fuori il suo cazzo dalla fregna della monaca e Le schizzò tutta la sua sborra un po’ sulle tette, un po’ in faccia e qualche goccia in bocca; erano piene le palle del prete) ed esclamò: “ave Clara piena di sborraaaa”!!!!! L’assoluzione Quello stesso giorno, nel tardo pomeriggio padre Andrea convoca presso la sua canonica suor Clara e la madre superiore suor Celestina(al secolo Sonia),anche lei , un avvenente quarantenne, alta all’incirca un metro e settanta, bionda, abbastanza in carne. Dopo aver bevuto un bicchierino di amaro del frate a testa, padre Andrea prega la madre superiora di sedersi alla poltrona con le cosce spalancate e il vestito alzato e, suor Clara di inginocchiarsi, di spostare leggermente le mutandine classiche nere e, di iniziare a leccare la fregna sella sua diretta superiora; mentre lui le guardava e, si masturbava. Don Andrea: la prego suor Celestina, si segga alla poltrona, si alzi il vestito e spalanchi le cosce; suor Clara s’inginocchierà al suo cospetto; oh! Meglio d’avanti a sua maestà la figa, Le chiederà perdono dei suoi peccati, Le sposterà le mutandine e, inizierà a leccargliela finchè lei non avrà appagato il suo piacere! Suor Celestina: beè veramente padre come lei sa questo, va contro le regole del convento; ma, se lei mi concede una piccola trasgressione, farò uno strappo alla regola! Don andrea: e, quale sarebbe questa piccola trasgressione? Suor Celestina: avrei bisogno d’incontrarmi col giardiniere del convento; sa, è un bell’uomo e a me, piace molto! Don Andrea: d’accordo Le è concesso! Ma, adesso faccia quello che Le ho ordinato, La prego; io mi darò piacere, guardandovi! Suor Celestina: ai vostri voleri; padre Andrea! La madre superiora si stravaccò sulla poltrona, aprendo oscenamente le cosce, ordinò a Suor clara di prostrarsi, chiederle perdono ed infine leccargliela di santa ragione fino a strapparle di dosso le mutandine e, farle raggiungere un subliminare orgasmo; mentre padre Andrea …….. Vi prego, continuate, continuate, monache assatanate! Ohhh!! Sborroooo!! Io ti assolvo dai tuoi peccati suor Claraaaaa!!! Ohhh!! Che bella goduriaaaa!!! Che, mi avete regalatooo!! Suor Celestina: mmmm!! Continua, continua, sorella; facciamo divertire questo porco! Vengo, vengo, vengono!! Oh!! Sant’iddio benedetto anime del purgatorioooo!!! Suor Clara vide finalmente l’avverarsi di due sogni; il primo, di sedurre ed essere psseduta dal giovane prete, il secondo quello di aver leccato la figa della sua diretta superiora. Fine Note dell’autore Questo racconto è il frutto della fantasia del sottoscritto pertanto i personaggi sono inventati ed ogni riferimento alla realtà è puramente casuale. Non vi è nel sottoscritto la benché minima intenzione di offendere la suscettibilità e la coscienza di chi legge; trattasi esclusivamente di una fantasia e di un gioco erotico. Volete sognarlo dal vivo? Chiamate le mie amiche Alessia 899370016 Sonia 899021267 vi faranno godere su questa eccitante storia.Mimmo L scrittore hard production e mail mimmo7041@live.it




giovedì 22 marzo 2012

la TROMBA- AMICA DI MIA FIGLIA... CONFESSIONI REALI!

Caro Maestro Mi chiamo Liliana ma, tutti mi chiamano Lilly, sono una bellissima signora quarantenne, bionda, alta all’incirca un metro e ottanta, abbastanza prosperosa(sesta misura di reggiseno), insomma, mi dicono bonazza! Le vorrei raccontarle una storia molto particolare, dai contorni molto piccanti; una di quelle storie che piacciono a lei, ovvero d’incesto, trattasi di lesbo _incesto. Io, sono sposata da circa vent’anni con un marito fantastico ed ho una figlia di ventidue(io e mio marito facemmo, la classica fuitina), Lucy, una magnifica ragazza bruna, alta un metro e settantacinque, quarta abbondante di reggiseno e capelli lunghi. Lei, lavora come commessa in un negozio di profumeria, insieme ad una collega, Samanta, di qualche anno più grande di lei, rossa, capelli corti e un volto mascolino, loro due col tempo, oltre a diventare amiche del cuore, sono diventate amiche di figa, coinvolgendo anche me in un eccitante gioco erotico. In un freddissimo pomeriggio d’inverno, fuori c’era tanta neve Samanta telefona a mia figlia, chiedendole di venire a passare il pomeriggio da noi, ricordo che, quel giorno era di giovedi e, la profumeria era chiusa. Samanta: “pronto! Ciao Lucy, ascolta poiché oggi , sono sola in casa, potrei venire a passare qualche oretta insieme a te, sempre se non disturbo”? Lucy: “certo Samy! Almeno con questo freddo ci scaldiamo a vicenda”! Samanta: “d’accordo, cinque minuti e arrivo”! Le nostre abitazioni, erano distanti poche decine di metri l’una, l’altra, abitiamo in un complesso di villette bifamigliari e, nonostante la strada, ghiacciata, Samy giunse da noi in meno di tre minuti. A dir la verità, notai che, nonostante il freddo quando, si tolse il cappotto in pelle nera, il suo abbigliamento, era un po’ provocante, indossava una gonna corta nera,un paio di stivaloni, mezza coscia, con tacchi a spillo non molto alti e, un maglioncino molto aderente; vestita cosi, si notavano le sue curve mozzafiato, mia figlia invece era vestita con una tuta ginnica e pantofole. Una volta bevuto un bel tazzone di cioccolata calda a testa le due ragazze, se ne andarono nella stanzetta a giocare(era la scusa) con la nuova play station; mentre io, continuai a sbrigare le faccende domestiche, ricordo infine che, mio marito in quel pomeriggio era andato, come al suo solito al circolo degli amici per la consueta partitina a poker. Passarono qualche decina di minuti e, il silenzio tombale che regnava in casa venne interrotto da strani rumori e gemiti che, provenivano dalla cameretta di mia figlia, in un primo momento, non ci feci caso, pensavo fosse la play station; ma, col passare del tempo i gemiti si fecero più insistenti fino ad udire un forte urlo: “ahhhhhhh!!!!! Leccamela tutta Lucyyyyyyy”!!!!! Io, incuriosita, le confesso un po’ spaventata mi avvicinai alla porta della cameretta e, iniziai in un primo momento ad origliare. Sananta: “oh! Lucy ti prego, ti prego, leccamela per bene; succhiami il clitoridone!(Samanta essendo mascolina ha il clitoride abbastanza lungo e sporgente) mmm!! Siii ahhh!!! Continua, continua a succhiareee!! Ad un certo punto la curiosità che, come lei sa è donna mi assaliva sempre di più assieme ad un pizzico di eccitazione, mi chinai e, iniziai a spiare dal buco della serratura; la porta, non era chiusa a chiave e, vidi Samanta che era distesa sul lettino e, mia figlia che gli e la stava leccando come una devota serva! Fino ad allora, ignoravo che Lucy fosse lesby. All’improvviso Samanta si alza dal letto e, tira fuori dalla sua borsetta un fallo di gomma abbastanza lungo, se lo lega al girovita, oridina a Lucy di distendersi con le cosce aperte, gli salta sopra e, inizia a penetrarla, facendola godere come una troietta! Fu allora che, sinceramente, iniziai a non capire più niente; la mia eccitazione aumentava, dal basso ventre fino ai capezzoli, iniziai a toccarmi, le mie mutandine erano intrise di ciprigna, la mia eccitazione aumentava, fino a farmi sudare; e, allora, come un’anima dannata, mi sbottonai i jeans, facendoli cadere per terra, infilai la mano dentro le collant e le mutandine, aprii spudoratamente le gambe e, mi sgrillettai come una depravata! In quel momento, mi sentivo una lurida svergognata zoccola, fino al punto che, aprii la porta, senza farmene accorgere, mi avvicinai al lettino, con una mano, mi sditalinavo, con l’altra, iniziai ad accarezzare il culo di Samanta che, stava voluttuosamente fottendo mia figlia, con quel finto arnese, le ficcai le dita nel suo sfintere, facendola sobbalzare di piacere e, facendole pronunciare frasi senza che lei se ne accorgesse. Samanta: “ohhh!! Ficcami quel cazzo in culo! Ahhh!!! Come è bellooo!! Mmmm!!!! E tu, godi Lucy, godi mentre, ti penetro”!! Il suo deretano mi piaceva molto e, allora, chinai il capo e, iniziai vogliosamente a leccare il suo buchino; fu allora che, samy s’accorse della mia presenza. Samanta: “oh! Signora Lilly che piacere; vedo che lo sa leccare bene il buchino! Sapeva della mia relazione con sua figlia”? Io le risposi che, fino ad allora, la ignoravo e che, sentendo degli strani lamenti, la cosa mi ha incuriosita e, cosi ho deciso di spiarvi e, ne somo rimasta sorpresa ed eccitata. Allora, che ne dice di unirsi a noi, mi propose, mettendomi la mano in mezzo alle gambe, notando che la mia figa colava. Ok, gli risposi se lo volete voi! Samanta; “sentito Lucy! Che ne dici se lecchiamo entrambe la fregna di tua madre, cosi la facciamo squirtare e poi lei, fa squirtare, noi”? Lucy: “veramente, provo un po’ di vergogna; sai è sempre mia madre; comunque, se lei vuole”? Certo che si, gli risposi; mi fecero distendere sul lettino, con le cosce aperte e, con la figa alla loro mercé e, iniziarono a leccarmela di santa ragione, facendomi provare delle sensazioni stupende, facendomi raggiungere un subliminare orgasmo(dai, vi prego, vi prego continuate, da brave troie, leccatemi pure i capezzoli!! Mmmm!! adesso la figa). E, cosi mia figlia, mi leccava e succhiava i capezzoli, accarezzandomi l’areola con le mani, li succhiava voluttuosamente, come quando l’allattavo(mmm!! Si che bello)!! E, l’amica mi leccava solennemente la fregna che, non era mai stata leccata prima d’allora. Alla fine: “si, si continuate, continuate,ahhhh!!!! Sto sbrodandooooooo mmmm!!!!!! Ahhhhhhhh!!! Siiiiii”!!!!!! Poi, fui io a leccare loro; sia i capezzoli, che, le fighe, prima l’una, poi l’altra! Ma, Samanta: “Lilly che ne dici di lecarti il sexy toy e, trombarci ad entrambe”? Va bene, proviamo,prima le feci distendere sul lettino, iniziai a leccare i capezzoli, il ventre e le fighe; poi, Samanta mi supplicò di ficcargli il giocattolo nel culo e, cosi lei si mise a pecora e, mia figlia si distese con le cosce aperte, dopo aver fatto godere e squirtare Samy(ti prego lilly, sfondami tutta sii anche nella figa! Ahhh!! Sbrodo); presi il coraggio a quattro mani e, con mia figlia divenni una maschaccia. “ora mi distendo io sul letto; e, tu, troietta siediti sul mio cazzo”. Come vuoi tu mamma, mi rispose in maniera servile. Mentre, mia figlia mi cavalcava, Samanta iniziò a sbaciucchiarmi in bocca e, mi leccava le tettone! Lucy: “dai, mamma, fammi sentire quel tronco; lo sento tutto dentro ahhh!! Sto sbrodando come una “puledra”! ohhh!! Siii!! Mmmm!!! Fantasticoo!! Sei un ottima chiavatriceeeeee”!!!!! Dopo quell’incontro fantastico, io entrai a pieno titolo nel loro gioco, formando cosi un meraviglioso triangolo saffico. Ora mia figlia e, Samanta, vivono assieme in un appartamento fuori città ; e, non le nascondo che quando vengono a trovarmi e, non c’è mio marito che, di tutto questo è all’oscuro, una bella lesbicata in tre, ce la facciamo, diventando cosi una specie di suocera complice e, madre zoccola nello stesso tempo.

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