lunedì 27 febbraio 2012
giovedì 23 febbraio 2012
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mercoledì 22 febbraio 2012
domenica 19 febbraio 2012
sabato 18 febbraio 2012
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martedì 14 febbraio 2012
La CENTRALINISTA 1^ Parte
Mimmo L scrittore hard
production
La centralinista.(prima
parte)
Tiziana, è una ragazza di ventun’anni, alta all’incirca
un metro e ottanta, bruna, occhi da cerbiatta, quinta abbondante di reggiseno e
coscia lunga!
Ha conseguito di recente, il diploma di
ragioneria; però, non riuscendo a trovare lavoro, come ragioniera, oh! al
massimo come segretaria s’arrangia, facendo la centralinista, presso un’azienda
di prodotti di bellezza e l’igiene della persona.
Lei, è una ragazza del tutto normale, ligia al
dovere, non ha un giorno di malattia(tranne nei giorni del suo ciclo
mestruale); ma, ha un piccolo problema che, col tempo, diventa un ostacolo
insormontabile per il normale svolgimento del suo lavoro.
Scopre, di essere ninfomane e, per questo
problema, ogni quarto d’ora è costretta, a lasciare la sua postazione di
lavoro(passando il centralino a servizio notte) per correre in bagno a
masturbarsi, come un anima dannata, immaginando situazioni di sesso estreme ed
allucinanti.
Ad esempio, lei, immagina di essere posseduta da
due uomini vestiti da militari i quali, prima la fanno denudare completamente,
poi la fanno distendere su di un tavolaccio di legno duro! con le mani legate
dietro la schiena e la testa appoggiata sul bordo; uno dei due, tira fuori
dalla patta il suo arnese asinino! lungo trenta centimetri! lo avvicina alla
sua bocca carnosa! le ordina, prima! Di baciarlo e adorarlo come se fosse un
dio! poi di prepotenza!, le dice di afferrarlo in bocca, succhiarlo e leccarlo
appassionatamente come se fosse un vero gelato, fino a farlo orgasmare! e farle ingoiare, tutto il suo nettare
cremoso! come se fosse uno yogurt!
Mentre l’altro, dopo averle leccato la sua
fighetta semi rasata, gli sbatte, tutti i suoi centimetri di minchia dentro,
facendola gemere e urlare come una strega assatanata.
Tiziana: oh! siii!! sfondatemi tuttaa!! sii!!
possedetemi!, oh! demoni celestiali! fatemi raggiungere l’eterno amplesso!!
sii!! ummm!!! ohhh!!! sazziatemi tutta!! ummm!!! ohhh!! riempitemi della vostra
sborraaa!!, svuotatemi in faccia la vescica della vostra pioggia dorata!
Tiziana, fantasticava tutto questo, seduta sul
bidet del bagno del suo ufficio, con le cosce scandalosamente aperte! e, tutte cinque le dita della sua mano
ficcate nella sua passera, raramente, faceva uso di palline da geisha!
Naturalmente lei, si rese conto, che tutto
questo, non poteva durare a lungo! perché sapeva, che se veniva scoperta dal
direttore, poteva rischiare di perdere il posto di lavoro,e allora, per poter esaudire le sue voglie
sfrenate di sesso, che, vista la sua condizione, diventavano sempre più
esigenze di natura fisiologica,pensa ad un idea per lei geniale.
Poiché, il suo ambiente di lavoro, è un ambiente
chiuso per via della privacy, il centralino, è ubicato, in una stanza quattro
per quattro, su di una scrivania con annessa poltroncina, che all’occorrenza,
funge anche da sdraia, Tiziana, decide di dare sfogo ai suoi desideri
quotidiani di autoerotismo(in assenza di uccelli che la potessero sfogare)
standosene in stanza, con la porta chiusa e la sedia sdraiata; e, fra una
telefonata e l’altra, a cosce aperte, con le mani ficcate nella figha!(il posto
operatore era munito di cuffie), che si sditalinava forsennatamente e
voluttuosamente, immersa nelle sue fantasie proibite.
Un giorno, mentre era come al solito distesa
sulla poltrona, questa volta, a ficcarsi e strusciarsi dentro la fregna le
palline da geisha, arriva una telefonata; dall’altro capo del telefono, c’era
una signora matura, poteva avere, circa sessant’anni, portati bene, che
chiedeva informazioni su un nuovo prodotto per l’igiene intima; ma con la scusa
della descrizione del prodotto, Tizi, trasforma quella telefonata(fatta in due
tempi dalla cliente), in una telefonata hot,raggiungendo alla fine, un sublime
orgasmo lesbo.
Tiziana, con voce molto sensuale: prontoo!!!
La cliente: pronto!, buongiorno!, signorina!,
volevo un informazione a riguardo del nuovo prodotto per l’igiene intima!,
volevo semplicemente sapere: è ottimo!
Tiziana: certo!, che è ottimo!, è anche un
prodotto molto profunato!, vedrà che la sua figa!, si sentirà come rinata!,
pronta ad accogliere monsieur l’uccellò!
La cliente: figa!, uccello!, ma come parla
signorina!, mi sembra una gran maleducata!, le faccio un esposto al direttore!,
e la faccio licenziare!
Tiziana: no!, la prego! Signora!,le prometto, che
se lei non farà nulla!. Le mando il prodotto in omaggio!, offro io!, ora le
spiego; il fatto, è che a me piace sempre fare sesso!, in tutti i modi!, dalla
mattina alla sera!, sia ricevendo piselli!, sia masturbandomi!, insomma, non ne
posso fare a meno!
La cliente: insomma, sei ninfomane!, sei una
cagna!
Tiziana. Esatto!, signora!, purtroppo, ogni
quarto d’ora!, ho bisogno di ricevere un cazzo!, mi scusi l’espressione!,
oppure, in assenza, di sditalinarmi come una troia! Dannata!, fino a irritarmi
e stressarmi la fregna!
La cliente. Arrivi fino a quel punto!, ma non usi
i sexy toy’s!
Tiziana: certo!, che li uso, ma quando sono a
casa!, qui, ogni tanto, me la struscio con le palline da geisha!, sa!, siamo
sempre su un posto di lavoro!, e, certe cose!, non va bene!, portarsele dietro!
La cliente: capisco!, ora, devo chiudere!, comunque,
ti chiedo scusa! se mi dovessi decidere, a fare l’ordine, ritelefonerò e
chiederò di te!, approposito:come ti chiami?
Tiziana: io!, mi chiamo Tiziana!, ed ho
ventun’anni!
La cliente: io, mi chiamo Carla!, sono un po’
grandicella!, potrei, esserti una mamma!, ho quasi sessant’anni, però, portati
bene!, tu, pensa!, che i giovanotti della tua età, mi corteggiano e mi corrono
ancora dietro!
Tiziana: piacere!, Carla!, allora a risentirci!
Carla: a risentirci!, gioia!
Fine
prima parte
la CENTRALINISTA 2^ Parte
La
centralinista(seconda parte).
Non passarono neanche cinque minuti, che Lady
Carla ritelefona nuovamente chiedendo a Tiziana, di confermare l’acquisto del
prodotto. Ma il motivo principale era un altro: quello di fare sesso virtuale
con la ragazza! In quanto, era rimasta molto turbata! E nello stesso tempo eccitata dalla sua
storia.
Vi è da dire, che Lady Carla era una signora di
nobile estrazione sociale, amava vestire in maniera molto sciccosa,molto
esibizionista ed anche la sua lingerie era di gran classe.
Amava farsi fotografare nuda; ed anche quando si
spogliava davanti all’obbiettivo, lo faceva con molta classe ed eleganza,
mostrando tutto il suo esser femmina radicalscik!
Tiziana: pronto?
Carla: Ciao carissima, sono di nuovo io la
signora Carla! Ho deciso di acquistare il prodotto, ti chiedo di confermarmi
l’ordine!
Tiziana. Bene! Signora, allora, accetta quella
mia proposta!
Carla: no! figlia mia! Che figlia, mi puoi essere
se non addirittura nipote! Non te ne devi fare assolutamente un problema! Anzi
devo dirti che la tua storia, mi ha molto turbata e nello stesso tempo
eccitata! Ho deciso di fare io un regalo a te! che ne dici, se facciamo sesso
telefonico umm!
Tiziana: sesso telefonico con lei! NON mi dica,
che è una lesby!
Carla: ascolta, Tiziana, io sono una, come si
dice! Nobil donna. E devi sapere, che anche le nobil donne, hanno i loro vizi,
le loro perversioni sessuali in una sola parola: le loro fantasie proibite!
Io, per esempio! oltre a spogliarmi e farmi
fotografare nuda, ho la perversione di farmi baciare e leccare la passera dalle
ragazze della tua età! Insomma amo l’iniziazione oh! Naturalmente di nascosto
da mio marito, vedrai ti farò divertire a modo mio! E sicuramente, anch’io ne
rimarrò molto appagata!
Tiziana: wow!
Ho sempre desiderato, farmi iniziare al sesso, da una donna matura! MA,
non ne ho mai avuto l’occasione; lei, è capitata proprio a fagiolo anche se in
maniera virtuale!
Carla: oh! Ti prego, Tizi dammi del tu, consentimi di farti una
domanda:sei ancora vergine?
Tiziana: no! Carla non lo sono più ma ti
confesso, che non è stato un uomo, a deflorarmi mi sono auto sverginata, con il
collo di una bottiglia mentre, spiavo mio fratello che, era nella sua cameretta
a masturbarsi! Lui, si masturbava! E io
mi eccitavo, la mia fighetta
inesplorata! Era diventata, un colabrodo!! avevo le mutandine bagnate di
ciprino! E allora, iniziai a toccarmi le cosce, da sotto la gonna di jeans con!
la mia manina, andavo sempre più su, fino a raggiungere il mio sesso bagnato
fradicio! Mi strappai violentemente le mutandine a fiori bianche, mi stravaccai
per terra! E iniziai a sgrillettarmi, come una troietta indemoniata, sentivo
che, in quel momento il demonio, mi aveva conquistata, sottomettendomi
completamente alle sue volontà!
Carla: continua, continua, tesoro! Che mi sto
eccitando! Io, sto seduta sul divano, con le mie coscione aperte e la figa
spanata! E mi sto già toccando!, ohh!! umm!! senti come è tutta bagnata! sii!
immagino che tu me la stia già leccando!!
Tiziana: come le dicevo Milady, il desiderio mi
assaliva sempre di più! IN quanto, il demonio si era impossessato di me, tanto
che non riuscivo più a sditalinarmi con le dita! E allora! Presi la bottiglia
del cognac che, era poggiata sul tavolo tondo della sala da pranzo, l’aprii ne
bevvi un po’; gli è lo giuro Milady, non sapevo quel che facevo perché, ero
troppo eccitata; me la ficcai violentemente nella fregna urlai, per il forte
dolore, e nello stesso tempo, godetti come una troia dannata! L’imene si era
lacerato e dalla mia passera, sgorgò molto sangue; fu in quel momento che,
persi la verginità, vendendola al demonio, sii! al demonioo!! ohhh!!! e mentre
raccontava, Tiziana si smanettava la fregna come un’anima dannata! Mentre
Carla: oh! si! si! che bello! Tizi, già sono venuta due volte! adesso, parlami di
te! come sei immagina che io, ti stia leccando i capezzoli!! si! si! i
capezzoli! ummm!! mentre, io prendo dal cassetto la mia vibra lingua! CHE, ho comprato l’altro giorno dal pornoshop e,
me la metto nella mia fregna pelosa; cosi,
ho la sensazione che tu, me la stia leccando dal vivo oh! Dimenticavo
io, ho il pelo nero! E riccio, ti piace il pelo nero!
Tiziana: oh! Mylady, mi piace la fica pelosa, il
pelo nero siii!! umm!! mi stai facendo sbrodare! si! Sbrodo! Però, mi devi sculacciare,
si sculacciami!
Carla: si! ti do qualche sculacciata,ummm!! però, tu continua a leccarmi, mentre io mi
tocco le mie tettone, si! Le tettone!!
continua! Tizi,continua, ummm!! sbrodooo!!! siii!!!ulalaa!!, che bello! Sei
stata brava Tiziana!
Tiziana: anch’io, sbrodo! Mylady! si! sto
sbrodando!! sto immaginando, che il demonio, sta uscendo da me, si! si! Milady,
si! si! oh! ummm!Carlaaaaaaaaa!!!!!!!!!! amore mioooo!!!! che bello, mi hai
portata in paradiso!
Carla: contenta,”piccola”!
Tiziana: si, Milady! Le devo confessare che, con
lei ho raggiunto un orgasmo completo, al biondo Dio! Non mi capitava da
parecchio tempo, ti voglio ringraziare
di persona; magari! Un giorno, ci possiamo anche incontrare! E, possiamo farlo
dal vivo, sai che sensazione stupenda!E, poi! Lady Carla, credo che mi sia
innamorata di lei, ti sento sia come donna, che come mamma! si, mi manca tanto
la mia mamma che, è volata da poco in celo, confidò in lacrime.
Carla: oh! piccola mia, mi dispiace molto, per la
tua mamma!Ascolta io, non sono del tuo
stesso paese, io sono del nord quindi, non è possibile incontrarci; e poi, io
sono una donna molto misteriosa, ho
deciso di fare sesso virtuale con te perché , dalla voce sei entrata subito nel
mio cuore! M’immaginerai, come una fata esorcista che, ti ha strappata al
diavolo e, nello stesso tempo t’ha portata in paradiso, mi ricorderai come la
signora del mistero, che t’ha fatto
provare l’esperienza, seppur virtuale del,piacere saffico, mi ricorderai per
questo, dolcissima centralinista! E, io ti porterò sempre nel mio cuore; questo
te lo prometto!
Adesso, ti devo salutare; mi raccomando, tieni d’occhio il tuo
problema! E ricordati di Lady Carla, ciao! Piccola, un bacio.
Tiziana: arisentirci, signora! io! io: vi
amoooo!!!!
E, la misteriosa Carla riagganciò, bruscamente il
telefono e da quel momento, svanì nel nulla, restando nei sogni e nelle
fantasie proibite di Tiziana, la quale, segui il suo consiglio facendosi curare
la sua”malattia”
Fine
Citazione finale
sono i miei seni a cantar il dolce tocco delle
tue dita ...
la schiena s'inarca ..
il corpo
proteso in avanti a ricercar le labbra ..
che
morbide e bagnate di desiderio avvolgono il piacere eretto..
tra la
danza sensuale dei corpi ssaziano ,voglie e istinti
fatte di
bocche fameliche, di carni bagnate ..
di
sussulti e scosse ..di gemiti e piacere ..
un'insieme
di emozioni che cancellano la ragione (brivido e passione)
lunedì 13 febbraio 2012
costo da rete fissa Telecom e Wind scatto alla risposta 0,10cent./€ e 0,80cent./€ al min....rete mobile - Tim scatto 0,13cent./€ e 0,77cent./€ al min.......- Vodafone scatto 0,20cent./€ e 0,83cent./€ al min.....-Wind scatto 0,13cent./€ e 0,80cent./€ al min.....-H3G scatto 0,15cent./€ e 1,00€ al min....escl.iva....costo max di una intera chiamata 15€ iva inclusa.......Basso Costo......!!!CHIAMA.....!!! V.M.18
domenica 12 febbraio 2012
le estreme perversioni di Florance e la sua padrona 2^ parte
Capitolo secondo
L’indomani, dopo che Florance
ebbe terminato il suo turno di lavoro, si reca a casa di madame Lia, dove
ovviamente ad attenderla, c’era lei(la grande
padrona) e suo marito Ciccio.
Per l’occasione,madame aveva preparato un bel pranzetto a base di
cibi afrodisiaci, il tutto condito da dell’ottimo brachetto.
Madame Lia, indossava, un vestito lungo nero, un paio di stivaloni a
mezza coscia e, da sotto un body in pelle nera, mentre Florance, era vestita,
con un paio di jeans vita bassa(le si vedeva tutto l’ombelico), e una maglietta decolté nera( le si vedeva il canaletto delle
tette).
Ciccio, era un tipo sulla sessantina, alto all’incirca un metro e sessanta, capelli grigi brizzolati,
e un arnese abbastanza grosso, che si rizzava, solo quando vedeva la moglie
sottomettere le ragazze e, ovviamente anche i ragazzi.
Dopo che ebbero finito di pranzare, i tre, si recarono nella cosiddetta
camera rossa del peccato e delle torture, dove madame Lia, sottometteva le sue”vittime”, ovviamente
consenzienti(vi è da dire, che madame e suo marito, abitavano in una sontuosa
villa alla periferia della città, dotata di piscina, con quattro camere da
letto, di cui una adibita a camera delle perdizioni, e delle torture, dove
Madame e suo marito, davano libero sfogo alle loro perversioni e depravazioni
estreme).
Nella camera rossa delle torture, vi era, oltre al normale lettone, un
catafalco, ricoperto di un panno di velluto nero ricamato in oro, con un
cuscino di egual colore, dove la sottomessa, veniva fatta distendere a pancia
in giù, con il deretano rivolto verso il soffitto e le mani ammanettate.
In quella posizione, la sottomessa, viene sottoposta, alla pratica molto
dolorosa, per chi la subisce dello scioglimento della cera bollente delle
candele sulle chiappe ed anche in mezzo alle natiche; una trave di legno, posta
all’altezza del soffitto, dove la
sottomessa, viene, prima legata a mo di Karadà
e poi, fatta salire sulla sedia ed appesa legando le mani al sostegno
stesso, ed infine frustata.
Quando i tre, entrarono in camera, madame Lia, con voce autoritaria,
ordina al marito di denudarsi e di sedersi sulla poltrona.
Madame Lia: spogliati!, sporco guardone! E guarda, come , la tua
mogliettina, riduce in schiavitù questa ragazza!
Ciccio: oh!, madame!, questa ragazza, è una ragazza diversa dalle altre,
sta facendo eccitare anche me!, pensa che sto già sborrando nei pantaloni!,
solitamente, non mi succede mai!
Madame Lia: visto!, Florance!, piaci pure a mio marito!
Adesso, molto lentamente!, toglimi il vestito, poi inginocchiati!, bacia
la punta degli stivaloni, e lentamente, me li sfili!
Florance: come comandate, oh! mia padrona!
Madame Lia: e tu!, porco voyeur!, fammi vedere come ti spogli!,
Florance!, adesso, spogliati pure tu! e distenditi sul catafalco!
Florance, si denudò, madame Lia le mise una benda agli occhi, si distese
sul catafalco, con il deretano rivolto verso il soffitto(come da rito), madame,
ordina al marito di accendere le candele di colore rosso, simboleggianti la
passione e l’amore!
Madame Lia: adesso, Florance!, che ti sei distesa sul catafalco!, voglio
vedere, fino a che punto, riesci a soffrire, ti scioglierò la cera delle
candele rosse, che sono il simbolo della passione, del fuoco e dell’amore!
Florance: eccomi alla vostra mercé, madame!, io dipendo totalmente da
voi! Fate di me ciò che volete!
Madame Lia, sciolse la cera sulle chiappe della ragazza!, facendola
urlare di dolore e nello stesso tempo
godere!
Florance: ahhhh!!!!, ahhhh!!!, godo come una lurida zoccola!, madame!
Madame Lia: si!, si! Schiava!, voglio vederti soffrire e godere!, io sto
godendo come una lurida puttana maitresse!!
e, intanto, il marito, era seduto alla poltrona, che si stava menando
una sega di santa ragione, e invitava le due troie, a continuare.
Ciccio: si!, si!, continuate, troie bagasce!, fatemi vedere come
godete!, che io, sto godendo come un lurido maiale!, si!, si!
Madame Lia: adesso, caro Ciccio, ti mostro un bello spettacolino;
Florance, adesso dovrei legarti alla trave e fustigarti a dovere!, tu, oltre a
essere la mia dipendente, sei la mia schiava!, la mia sguattera!, poi ti
prometto che mi sottometterò io a te!
Florance: come desiderate!, madame!
Madame Lia e il marito, la legarono con una corda alla trave, tutta
nuda!, aveva solo le autoreggenti e madame Lia, iniziò a fustigare, mentre,
Ciccio, raggiungeva il primo orgasmo.
Ciccio: continua!, continua!, che sto sborrando, ohh!, falla soffrire a
quella lurida cagna!!, sii, umm!!, sborrroooo!!!
Ohh!!, che sborrata!!
Madame Lia, si mise a pecora, e ordinò, supplicando alla ragazza di
frustarla.
Oh!, Florance !, frustami, ti prego!
Dopo che si ebbe fatta fustigare, ordinò a Florance di distendersi sul
lettone, con le cosce oscenamente aperte e tutta quella fregna semi rasata, in
bella vista, madame, s’inginocchiò,
salendo sul letto, con il capo vicino alla vulva della ragazza, tirò fuori la
lingua, e la iniziò a leccare solennemente, mentre Ciccio, guardava,
maneggiando il suo arnese, per farlo ridiventare di nuovo duro.
Florance: ohh!1, madame!!, leccate!, leccate!, sto sbrodandoo!!, ahh!!, sii, che bello!!, sii ahhhhhh!!
È stato sublime!, madame!!
Ciccio: un momento, Lia, vorrei chiavarmela un po’ nel culo!, cosi finisco di godere!
Florance: come preferite!, ecco , il mio deretano! A vostra
disposizione!
Florance, si mise a novanta gradi e Ciccio, gli ficcò tutto il suo
stantuffo nel retto
Florance: ahhh!1, sii!!, non vi nascondo, che avverto un po’ di dolore!, ma adesso, mi piace!1, mi piace!!, mi
piaceeeee!!!
Ciccio: oh!!, godi, “piccola” troietta!, che sborro!1, si !!!!!, sborroooo!!!!, e
monsieur Ciccio, inondò tutte le chiappe di Florance della sua calda sborra!
Madame Lia:sei soddisfatto, cornuto?
Una chiavata cosi, non la facevo da almeno vent’anni!
Fine
Le estreme perversioni di Florance e la sua Padrona 1^ parte
Florance, è una ragazza di venticinque anni di origine francese, alta un
metro e settanmtacinque, bionda, capelli a caschetto, quinta misura di
reggiseno, una fica semi rasata e labbra carnose.
Lei, lavora come addetta alla reception in un albergo di una piccola
cittadina in provincia di Milano.
A Florance, non gli manca niente, però, ha un piccolo problema: è molto
assatanata di sesso, a lei piace farlo con tutti,uomini e donne, specie con
donne mature e grasse, piace essere sottomessa e gli piace, leccare la fica
pelosissima di una donna anche sessantenne.
La titolare dell’albergo, madame Lia, è una donna molto grassa, alta un
metro e settanta, bruna, con una decima misura di reggiseno, una fica
abbastanza slabbrata e pelosa; una tipa autoritaria, alla quale piace,
sottomettere le ragazze e anche i ragazzi che lavorano con lei; e a Florance,
questo eccitava molto.
Una sera, la signora Lia, fa accomodare Florance nel suo ufficio e gli
propone di fare un gioco sadomaso, con lei alla presenza del marito, un tipo
contemplativo, al quale piace guardare la moglie mentre fa la schiavista, e
lui, ovviamente si masturba.
Lia: Florance?
Florance: dica signora!
Lia: ti prego di accomodarti nel mio ufficio!
Florance: come desiderate signora!
Lia: ascolta, Florance!, i ragazzi e le ragazze che lavorano per me,
oltre a svolgere il normale lavoro, dovranno giocare con noi!, inteso me e mio
marito!
Florance: in che senso?
Lia: intendo sessualmente parlando, tu, mi piaci molto, Florance! E
desidero, che diventi la mia schiava,mi dovrai assecondare in tutto e per tutto, dovrai anche fare la
sguattera, strisciare ai miei piedi, se te lo chiedessi!
Florance: oh!, signora Lia!. Le debbo confessare, una cosa: adoro!,
essere dominata dalle donne più grandi di me!, mi piace la ciccia!, mi piace la
fica pelosa!, ad esempio, lei, mi eccita molto!, sono già tutta bagnata!
Lia: oh!, cosi mi piaci!, e di un po’, hai avuto già qualche esperienza?
Florance:Bèè!, ho spiato le mamme delle mie amiche!, in modo
particolare, c’è ne era una, la signora Mimma, che amava farsi rasare la fica
(prima di venire a lavorare da lei, facevo la parrucchiera), poi, prima di
rasargliela, gli e la leccavo! E mi piaceva leccarle anche i piedi!
Lia: adesso, facciamo una piccola prova noi due, poi, dovrai farlo alla
presenza di mio marito Ciccio, lui, è un voyeur, piace guardarmi, mentre mi
faccio una ragazza!, però, niente paura, lui e solo contemplativo!, al massimo,
si masturba!
Ora, Florance!, inginocchiati per terra! E passa sotto la mia scrivania,
inizia a baciare prima la punta delle scarpe!, prima l’una, poi l’altra! E poi, me le togli!
Florance: ai suoi ordini!, signora Lia!
Lia: dovrai rispondermi: ai suoi ordini!, padrona!
Ok: ai suoi ordini padrona!, ripeté Florance.
Dopo, che le ebbe tolto le scarpe, annusandole e baciandole per bene, si
alzarono entrambe in piedi(Lia, era seduta alla poltrona), e ordina a Florance,
di toglierle la camicetta, sotto la quale, aveva un reggiseno di pizzo nero.
Lia: ora, sbottonami e toglimi la camicetta!
Florance: come desiderate, padrona!, per me, ogni vostro desiderio, è un
ordine!, sono la vostra schiava!, la vostra sgualdrina!
Lia: oh!, cosi, mi piace sentirti parlare, Florance!, adesso mi
volto, slacciami il reggiseno!, e inizia
a leccarmi i capezzoloni!, che mi sono già venuti duri!, ohh!!, Florance!,
continua!!, tirami giù la gonna!!, strappami le mutande!!, metti la tua manina
in mezzo alle mie cosce sudate e lardose!!, poi, ficca le dita dentro la mia
ficona bagnata!, spingile tutte dentro!, mentre mi lecchi e mi succhi i
capezzoli!!, della mia latteria da gran vacca!!, dai, accontenta la tua
padrona!!
Florance: come desiderate, madame!
Lia: oh!1, sii!, continua!, con quelle dita! e con quella lingua!,
ohh!!, sii!!
Adesso, inginocchiati!, cagna!!, mentre io mi siedo con le cosce
spalancate! E tu, mi dovrai prima sfilare le calze!(Lia, aveva un paio di calze
parigine nere), E poi, mi dovrai leccare e baciare i piedi!, fino ad arrivare
alle cosce!, per assaporare il lardo!, sentire l’odore acre del mio sudore e
adorarmi, come se fossi una Dea!!
Florance: obbedisco!, padrona!
Dopo, che Lia, si ebbe eccitata per bene, sottomettendo e “umiliando”
Florance, improvvisamente, ordina alla ragazza, dapprima di spogliarsi, e poi
di sottometterla, recitando la parte della padrona; insomma, i ruoli s’invertono.
Lia: oh!, Florance!, ora desidero che tu ti spogli, dopo che lo avrai
fatto, ho in serbo una sorpresa per te!
Florance: come desiderate!, padrona!
Florance, si spogliò, si tolse dapprima la divisa che aveva, a
cominciare dalla giacca, poi, pian pianino si tolse la cravatta e la camicetta
bianca, sotto la quale aveva, anch’ella un reggiseno di pizzo nero, che fece
volare subito via, i suoi capezzoli, si erano induriti e padrona Lia, incominciò
ad assaporarli e succhiarli.
Lia: oh!, Florance!, che bei capezzoli duri!, che hai!, sii!!, sono
belli duri!!, oh!!,”piccola mia”, quando vorrei avere la tua età!!
Adesso, ti prego, lascia che la tua padrona ti abbassi la gonna!, voglio
assaporare la tua bella fighetta stretta; a proposito!, come c’è l’hai!, ancora
vergine?, o, qualcuno t’è l’ha deflorata!
Florance: no!, madame!, sono stata deflorata da un mio amico di scuola,
avevo appena compiuto i diciotto anni!, ricordo, che eravamo in gita
scolastica, una gita di quelle che durano due o tre giorni!, eravamo, guarda
caso! In albergo, io e il mio amico Marco, che a me, piaceva da morire!,
decidemmo(di nascosto dai nostri professori), di passare la notte, nella stessa
stanza!, io, quella sera, ero molto eccitata!, pensate un po’, madame, che quel
giorno per me, era un continuo sgrillettamento!, appena capitava l’occasione,
mi allontanavo dai miei compagni!, per cercare un posto tranquillo per potermi
sditalinare, come una lurida, pazza scatenata!
e, come le dicevo, io e il mio amico Marco, passammo una notte
fantastica, mi fece indossare un completino intimo(perizoma e reggiseno
bianchi, con un paio di autoreggenti
sempre bianche, mi disse che dovevo recitare la parte della candida infermiera,
in cerca di coccole da parte del suo paziente malato di sesso; poi mi bendò,
perché, doveva essere tutto un mistero e mi fece distendere sul letto in
posizione supina, con le cosce scandalosamente aperte, sali anche lui sul
letto, con le manine, mi tolse pian pianino il perizoma, poi, chinò il capo
sulla mia vulva e iniziò a leccarmi tutta la fica, dal clitoride, fino alla
profondità della vagina!
Lia: oh!, Florance, continua!, continua che già sto venendo!!
e, nel frattempo, l’aveva denudata tutta.
Florance: poi, mi fece mettere a sessantanove e mentre io, gli e l’ho
slinguazzavo e succhiavo, lui, affondava la sua lingua nella mia fighetta, poi,
venne il bello! Mi fece distendere di nuovo sul letto, mi tolse lentamente il
reggiseno, e iniziò a succhiarmi e torturarmi i capezzoli, divenuti turgidi,
mentre sentivo il suo cazzo, divenuto duro come una mazza di ferro, pronto per
trapanare la mia fregna e lacerarmi l’imene! Insomma, madame, quel giorno, mi
sentii scandalosamente puttana e troia; insomma una sgualdrina!
Lia: e come è finita, poi?
Florance. Dopo che mi ebbe succhiata e leccata per bene, ricordo che
quel giorno, sbrodai almeno una decina di volte, lui, appoggiò il suo arnese
vicino alla mia fessura! E iniziò a spingere!, spingere!!, spingere!!!, fino a
sfondarmi l’imene! E farmi uscire molto sangue!!(Lia: continua, continua!,
adoro!, le storie di sesso con il sangue!!),sangue della mia verginità, ormai
perduta!, sangue, che leccai e odorai dal lenzuolo!, perché mi eccitava molto!
Lia: oh!, bella storia!, adesso, chinati!, appoggiando le mani sulla
scrivania!, vorrei prima sculacciarti e poi fustigarti, se saprai resistere!,
dopo, dovrai farlo tu a me!
Florance: come madame, comanda!
Madame Lia, aveva nel tiretto della sua scrivania, un frustino, lo
estrasse, e dopo aver prima con le mani sculacciato il deretano di Florance,
iniziò a fustigarlo di santa ragione, facendolo divenire rosso.
Florance, dapprima, urlava per il dolore lancinante, poi, quelle urla,
si trasformarono in gemiti di goduria e piacere, fino a farle colare la fica!
Florance: ohh!!, sii!!, continuate padrona!!, ohh!! Ahhh!!, coloooo!!!!
Lia: brava!, Florance!, hai saputo nello stesso tempo soffrire! E
godere!; adesso, riposiamoci un po’, poi, voglio che tu, faccia la stessa cosa
a me; noi due, diventeremo delle ottime amiche! E nello stesso tempo complici!,
se sapremo condividere le nostre perversioni e depravazioni sessuali.
Florance: d’accordo, madame!, consideratemi pure la vostra schiavetta!
Lia: e tu, oltre a considerarmi la tua padrona!, considerami anche la
tua troiona!
Florance: ai vostri ordini!
Dopo, che ebbero mangiato una veneziana, e bevuto un bicchierino, madame Lia, dapprima si
toglie il vestito lungo nero,che si era messo per riposarsi, mostrando per intero a Florance le sue
mastodontiche cosce, il suo ventre mappamondo, che ricopriva tutta la sua
fregna, ed infine, voltandosi: il suo enorme deretano con il buco ricoperto di
peli neri!
Florance: avete un buco peloso, madame!, adoro le donne con i peli!, mi
fanno eccitare da morire!
Lia: oh!, Florance!, pare che abbia trovato la sguattera che fa per me!
Poi ordinò: visto!, che ti piace e ti ecciti, prima di frustarmi, accarezzami
tutte le chiappe!, fin sotto le natiche!, poi, ficca la lingua nello sfintere,
senti l’odore e leccalo tutto!
Florance: obbedisco!, madame!
Cosi fece, le accarezzò, prima tutte le chiappe, ficcando la mano in
mezzo alle natiche, poi, si chinò leggermente, appoggiò il capo sul deretano di
madame Lia, con la bocca a direzione del retto, prima annusò, in quel momento,
madame Lia, emise una rumorosa scorreggia puzzolente, poi, tirò fuori la
lingua, e iniziò a leccarle tutto il buco del culo!
Quando, gli e lo ebbe slinguazzato per bene, madame Lia, supplica
Florance di prendere il frustino e di frustarla, perché, solo cosi, avrebbe
raggiunto l’orgasmo.
Lia: complimenti!, Florance!, sei un ottima leccatrice!, adesso, fammi
sbrodare, prendi il frustino e
frustami!, potresti dirmi anche qualche parolaccia!
Florance: come desiderate, madame!
Florance, iniziò a fustigare e a chiamare la sua padrona: vacca, troia ,
puttana!, mentre, madame Lia,
raggiungeva l’orgasmo.
Lia: oh!!, Florance!, continua!, continua!, continua!, chiamami
puttana!, siii!1, chiamami zoccola!!!, siii!! Coloooo!!1, ahhhhhh!!!!!!!!, è
stato stupendo! Adesso, per finire,
accomodati sulla poltrona, e apri le cosce, voglio leccarti la fica.
Florance: d’accordo, madame!, la mia passera, è a vostra disposizione!
Florance, si sedette, stravaccata, con le cosce, oscenamente aperte,
come una baldracca sulla poltrona, e madame Lia, s’inginocchiò, facendole
sollevare le gambe, appoggiando i piedi sulle sue spalle possenti, avvicinò il
capo alla passera della ragazza, tirò fuori la lingua, e iniziò a leccarla,
dapprima, giocherellando con il clitoride, r poi, facendola roteare all’interno
della cavernetta rosea, facendo godere la ragazza, come non aveva mai goduto in
vita sua.
Florance: oh!1, padrona!!!, leccate!, leccate!, si, si, ahh!! Ummmm!!,
ohh!!, si, che bello!!, sto venendooooo!!!, forza, ficcatela fino in fondo
quella lingua!!, sii coloooooooo!!!!!!!!!
È stato fantastico, madame!
Lia: sono contenta!, adesso, puoi andare a casa, questo, è un piccolo
regalo per te!
Madame Lia, prese dal tiretto della scrivania, una mazzetta da circa
cento pezzi da cinquanta euro, e gli e la diede; e, ricordati, domani, sei
ospite a casa mia, con mio marito!
Florance: va bene!, Madame.
la Vedova e la verginella 2^ parte
Ad un
certo punto, le parti s’invertono; è, la nonna, ad esplorare la figa della
nipote, la fa distendere sul letto, con le sue coscette spalancate e, dapprima
inizia a farle un leggero massaggio con le mani, accarezzandole la vulva semi
rasata; poi, mi chiede di venirle dietro e, di ficcarglielo nel suo sfintere
vulcanico; aveva un bel culo, la vecchia troia, ancora sodo!
Gli e lo
ficcai prima, facendo entrare la punta della cappella; poi, sbattendolo fino in
fondo alle sue viscere, facendola godere come una tardona, troia assatanata! Si
vedeva, che non prendeva cazzi nel culo e nella figa da parecchio tempo
Desdemona:
oh! Si! Ficcalo, ficcalo tutto dentro! Fammi sentire, dopo tanto tempo, il
piacere di un cazzo fin dentro le viscere!! Mmmm!!! Come godoo!! Mi sento, una
lurida, scrofa, vacca troiaaa!!
Intanto,
la nipote, gemeva e si contorceva sotto di lei; aspettava “fremente e
gemente”che, il mio palo carneo, la sverginasse.
Desdemona:
“ora tu, Thanatos! Dovrai sverginare mia nipote Morena; e, io leccherò la sua
passera intrisa di sangue della verginità perduta! Ma, prima dobbiamo accendere
le candele e l’incenso; e, dobbiamo evocare lo spirito di mio marito affinché,
sia di buon auspicio per la riuscita della deflorazione della nipote”.
Capii
subito che mi trovavo di fronte, oltre che ad una strega anche, ad un emoporca
che, si eccitava alla vista del sangue.
Spense la
luce, in camera c’era buio pesto perché, c’erano le tapparelle abbassate e, le
tende erano nere; accese le candele e, le posò sul tavolo tondo, prese la foto
del marito che, in precedenza, mi aveva fatto girare e, la mise al centro del
tavolo con, le candele intorno.
Lei, da
gran stregona e troiona che era, invocò lo spirito del marito chiedendogli, di
proteggere la deflorazione della nipote e, nello stesso tempo, di perdonarla
per averlo tradito. Per essere diventata: la più troia di tutte le troie; ma,
se lo riteneva opportuno poteva, anche punirla, mandandole delle maledizioni
fino alla morte; che, lei avrebbe accettato passivamente.
Dopo quel
rito esoterico, riaccese la luce e, prima ch’io procedessi alla deflorazione,
sia lei che, la nipote, s’inginocchiarono dinanzi al mio tronco carneo e,
iniziarono a succhiarlo a fasi alterne fino, a leccarmi solennemente le palle;
insomma, si erano rese schiave di quella verga! E, l’adoravano come se fosse un
dio; il dio cazzo! Appunto.
Subito
dopo il mezzo pompino di riscaldamento Desdemona, fece distendere la
nipote(sempre bendata) sul lettone, con le cosce spalancate e, la sua fighetta
pronta a ricevere per la prima volta un palo di carne; accese l’incenso e,
cosparse il corpo della nipote; poi, mi ordinò di compiere il grande gesto!
Mentre lei, in piedi ci guardava,
sditalinandosi a gambe scandalosamente divaricate.
Desdemona:
allora, Thanatos sei pronto per la tua opera?
Certo! Gli
risposi.
Desdemona:
e, allora montale sopra! E, rendila femmina; sta attento al sangue e, sborrale
pure dentro! In modo che, quando avete finito io, possa gustare il sangue misto
a sborra! E alla fine ingoiarlo.
Come
desiderate madame! Gli risposi.
E, cosi
fu! Mentre io, defloravo, spingendo il mio arnese nella sua fighetta stretta,
lacerandole l’imene; e facendole perdere la verginità, Morena urlava e gemeva.
Morena:
oh! Si! Spingi, spingi più forte! Ohhh!!!! Ahhhhhhhhh!!!!! Uhhhhhhh!!! Che
bello! Sono diventata femmina! Ahhh!!!
Anch’io
sborroo!! Ahhh!! Sborro dentroooo!!!
Uscì molto
sangue; che, la strega emoporca, leccò e, ingoiò insieme alla mia sborra e agli
umori vaginali della ragazza; in seguito a quel gesto anche lei, raggiunse un orgasmo celestiale.
Desdemona:
oh! Si! Come mi eccita la vista del sangue; adesso, te lo lecco e, lo ingoio
tutto! Cara nipotina mia; insieme alla sborra di Thanatos che, ti ha resa
femmina! E, al quale devo essere grata per tutta la vita; oh! Si! Sto
sbrodando, sto sbrodandooo! Mmmm!!! È buono, il sangue di mia nipote! E, anche
la tua sborra è buona!
Alla fine,
ringraziò lo spirito del marito per averla protetta in quella fase; e, sia lei
che la nipote, dopo avermi fatto bere una pozione magica “dalla strega stessa
preparata” mi licenziarono, facendomi un succulento pompino a fasi alterne,
ingoiandola e giocandosela un po’ in bocca “un po’ ciascuno”il mio residuo di
sborra! Ragazzi: non mi era rimasto più niente nelle palle.
La Vedova e la Verginella 1^ parte
Stavo
chattando su facebook, quando all'improvviso, mi chiede l'amicizia una
simpatica signora matura dal nome
misterioso; tanto misterioso che adesso, sinceramente non me lo ricordo.
Mi dice
che, è un'appassionata di racconti erotici e, si diletta nello scrivere le sue
fantasie.
Man mano
che approfondivamo la nostra conoscenza,
la cosa diventava, sempre più interessante ed intrigante; riuscii a tirarle
fuori un suo segreto perverso: lei, amava il lesbismo, adorava iniziare le
ragazze ventenni alla loro prima esperienza; e, nello stesso tempo, godeva a
farsi leccare i piedi e, la sua figona matura, sempre bagnata fradicia per via
della sua vedovanza; difatti, la signora misteriosa, era vedova, aveva perso da
parecchio tempo il marito; e, quindi aveva bisogno di essere consolata.
Il suo
sesso, necessitava dapprima, di essere coccolato con la lingua; per finire, col
sbatterlo come un uovo, prima di fare la frittata; con, un duro e grosso arnese
nodoso; il tutto, innaffiato da tanta, tanta sborra.
Cosi, decidemmo
d'incontrarci; lei, mi ospitò nella sua casa a pianterreno; quando la vidi,
restai sbalordito dalla sua straordinaria bellezza, nonostante la sua età; era
una donna molto alta, capelli biondi cortissimi, due tette molto grosse e
burrose(aveva la settima) e, due cosce molto in carne; insomma, era una colonna
di donna, tutta da «consolare» e godere, penetrandola con energia e passione.
Lei, mi
accolse in vestaglia e collant nere; aveva, un look molto arrapante e, il mio
arnese, divenne subito duro come una pietra! Iniziai a toccarmi da sopra i
pantaloni; mentre, insieme ci gustavamo un ottimo caffè.
Dopo i
convenevoli di rito, decidemmo il dafarsi; lei, iniziò a maneggiare il mio
cazzo, tirandolo fuori dalla patta dei pantaloni; e, mi disse: «hai un bel
cazzo grosso e duro! Hovoglia di succhiartelo».
E, cosi
fece, me lo succhiò con energica voluttà e passione, fino a farmi sborrare
nella sua bocca! Sborra, che ingoiò molto volentieri.
dopo, quel
pompino veloce, l'incontentabile vedova mi propose di fare un giochino in tre;
e, nell'attesa ch'io mi riprendessi «lei mi offri uno zabaione» telefonò ad una
sua nipote che, aveva da poco compiuto i diciotto anni; ed era ancora vergine,
invitandola a venire a casa sua perchè,
aveva voglia di farsi leccare la fregna, ma non le disse che c'ero io.
quando la
nipote, che si chiamava Morena, giunse a casa della nonna; e, dopo che mi ebbe
presentato, ci fece attendere qualche minuto in cucina; inquanto, doveva
prepararsi per fare il giochino a tre.
Quando
s'ebbe preparata, ci invitò ad entrare in camera da letto; si fece trovare con
un vestito lungo scollato nero, una veletta «nera» sul capo e, da sotto,
mutandine e autoreggenti di egualcolore; insomma: la classica vedova in calore
da consolare.
La camera
da letto della vedova misteriosa era, arredata in stile lugubre e funereo; mi
sembrava la stanza delle streghe, vi erano altarini con foto di: streghe,
demoni e ovviamente.
del
defunto marito, aquile nere imbalsamate, sistemate su delle colonne di marmo,
il lettone apparecchiato con lenzuola e guanciali neri e ovviamente, tanti
altri oggetti esoterici e funebri; che, a detta della signora, le provocavano
eccitazione e lussuria.
quando
entrammo in camera io e la nipote, lei si fece trovare stravaccata sulla
poltrona, con le cosce spalancate e, le braccia appoggiate sui bracciuoli;
invitò me ad avvicinarsi a lei, implorandomi di baciarla e consolarla come «se
le stessi facendo le condoglianze». Mentre io, la baciavo e la consolavo,lei,
mi tirò giù i pantaloni e i boxer, si mise a segare il cazzo come una dannata!
Alla
nipote invece, ordinò di bendarsi e spogliarsi davanti allo specchio.
Dopo, quei
prelominari d'ingresso, durante i quali, riuscii a tirar fuori il suo nome, si chamava Maddalena ma,
tutti la chiamavano Desdemona la strega; lei, si mise di fronte allo specchio
dell'armadio, spogliandosi e sculettando lentamente; e. dopo che si ebbe
denudata, restando solo con le autoreggenti, aprì le cosce e, iniziò a darsi
piacere, sditalinandosi come una vacca troia forsennata; e, urlando ad alta
voce: «ohhh!! siii!!! che belloo!!
ummmmm!!!!! sono proprio, una zoccola! troia! vacca! bagasciaaa».
Intanto
io, mi masturbavo come un matto.
Dopo
quella scena, Desdemona la strega, si distese sul letto, con le cosce
oscenamente aperte; e, ordinò alla nipote di leccargli prima i piedi poi, i
capezzoli ed infine, affondare la lingua nella figa tutta slabbrata e
accalorata!
La Strega:
oh! Morena, ti prego! Ti supplico! lecca i piedi a nonna! Sii ohh!! poi,
leccami i capezzoli, passando la tua lingua sopra le mie cosce e sopra il mio
ventre! Mmmmmmmmmm!!! come sbrodoo!! sto già colando!
Mentre godeva e, gemeva sotto i colpi di lingua
della nipote, mi chiese un piccolo favore; di girare al contrario, la foto del
suo defunto marito che, era sul comò; perchè, non voleva che vedesee e sapesse,
dall'aldilà che sua moglie faceva la troia; per giunta, con sua nipote ed in
presenza di un estraneo
zia e nipote....
Scese così com'era, voleva vedere fino a che punto riusciva a spingersi e fino a che punto Luca avrebbe capito.
Quando Luca la vide rimase imbabolato a guardarla, lei se ne accorse e le scapp un sorrisetto malizioso. Il pacco era sul pavimento, era abbastanza voluminoso, lei si
chin per prenderlo ma nel farlo le si slacci l'asciugamano e rimase completamente nuda, ci mise pochi secondi a rimettersi l'asciugamano ma quei pochi attimi
bastarono per procurare a Luca una prepotente erezione, la zia, con malcelata soddisfazione disse "Scusa Luca! sono così imbarazzata", "Non hai nulla di cui
imbarazzarti, anzi, daresti punti a molte ventenni". Giulia a quella affermazione rispose solo con un sorriso, per quella giornata c'erano già stati abbastanza
turbamenti.
La zia decise che era venuta l'ora di farsi sbattere, ma come fare? Luca era troppo timido per un attacco diretto, non poteva presentarsi in camera sua e dirgli
"scopami!". Pens allora di sfruttare quanto avevo visto fare a Luca in webcam, si cre un nuovo account in chat e chiese di essere aggiunta a Luca (conosceva il suo
nick) fingendosi una quarantenne di roma in cerca di avventure. Dopo i primi banali convenevoli l'argomento and a cadere ovviamente sul sesso.
-Hai mai fatto l'amore Luca?
-ehm, veramente no. Mi vergogno un p a dirlo?
-Non c'è mica nulla di male, fai bene ad aspettare la persona giusta
-La persona giusta l'avrei anche trovata ma non so come farglielo capire, sono troppo timido e comunque è una situazione particolare.
-Raccontami ti prego, ti assicuro che non ti giudicher
-Vedi, io vorrei farlo con mia zia! Ecco l'ho detto.
Poi gli raccont delle seghe che si faceva pensando a lei e dell'episodio dell'asciugamano.
A quel punto Giulia inizi quasi a tremare, ebbe la conferma che anche suo nipote voleva scopare con lei. Aspett un p prima di rispondere, doveva riprendersi.
-Ti assicuro che non c'è nulla di male nell'avere questo desiderio. Dovresti prendere il coraggio a due mani e dirle quello che provi.
-Ma non so se le posso piacere
-Questo dubbio possiamo risolverlo subito, accendi la cam e fatti vedere.
Luca accese la cam
-Adesso spogliati e fammi vedere come sei fatto
Luca obbedì e mise in mostra un fisico ben fatto ma soprattutto un ... che avrebbe fatto l'invidia di molti porno attori. Lungo ma soprattutto grosso.
Giulia ebbe un sussulto alla vista di quell'enorme arnese.
-Luca ti assicuro che se tua zia ti vede così ti salta addosso subito!
-Davvero lo pensi?
-Siii! Adesso inizia a masturbarti e pensa a lei, immagina che sia dietro di te e che ti massaggi le spalle.
Luca inizi a farlo, Giulia ormai aveva perso ogni freno inibitorio e anche grazie a quello che le aveva scritto Luca in chat decise di fare il grande passo. Vestita
con un cortissimo baby doll and da camera sua verso quella di Luca.
-Marina, ci sei? Mi sto masturbando pensando a mia zia, come hai detto tu. Vorrei tanto fosse qua adesso.
"Cercavi me?", la voce della zia fece fare un salto a Luca. "Ma zia, cosa fai...io stavo...posso spiegarti!", prov a farfugliare qualche scusa e intanto con le mani
si copriva l'erezione. "preferisci continuare a parlare con Marina o approfittare di tua zia che è qua?". A quel punto Luca capì l'inganno e il suo atteggiamento
cambi. Adesso sapeva che anche sua zia aveva voglia, tolse le mani dal suo ... e lo mostr alla zia in tutto il suo splendore.
"Sei qua per questo?", "Non solo per quello, sono qua perché ho voglia di fare l'amore con te".
Si avvicinarono, Luca strinse a se la zia, il membro premeva sulla pancia di lei procurandole una piacevole sensazione. Iniziarono a baciarsi timidamente, prima sulle
labbra, poi facendo uscire la lingua, sempre più in profondità. Le mani scorrevano sui loro corpi freneticamente, scoprendo ogni angolo proibito.
Luca prese l'iniziativa, fece sdraiare la zia sul proprio lettino a pancia in su, si tuff tra le sue gambe e inizio a leccare. Non l'aveva mai fatto ma aveva visto
tanti filmati in internet su come farlo. Inizi infilando la lingua dentro, assaporando gli umori di Giulia, tenne le labbra aperte con le dita e infilava la lingua
più dentro che poteva. Poi pass a stuzzicare il clitoride, prima colpetti leggeri di lingua, poi giri intorno e infine leccate golose. Giulia era in estasi, non
provava certe emozioni da anni. Luca infil due dita dentro e intanto continuava a leccare, Giulia non resistette molto a quel trattamento, venne in bocca al proprio
nipote dimenandosi e tenendo la sua testa premuta tra le cosce. Adesso bisognava ricambiare il favore, fece sdraiare lui a pancia in su e si dedic al ... che aveva
di fronte, lo lecc per bene, dal basso verso l'alto, tenendo in mano i testicoli. Poi pass la lingua sulla cappella che sembrava un enorme fungo. Mentre lo faceva
guardava il nipote negli occhi, come una ... consumata, ma era quello che si sentiva in quel momento, una ... che aveva solo voglia di godere. Si mise il pisellone
in bocca iniziando a succhiare e contemporaneamente lo masturbava. Luca ansimava, gli mancava il respiro, gli sembrava di essere sul punto di morire, quando sua zia
vedeva che Luca stava per raggiungere il culmine si fermava per fargli riprendere fiato, sadicamente, poi ricominciava a succhiare e leccare. Volle provare a fare una
cosa che non aveva mai fatto nemmeno con suo marito, gli infil un dito nel ... senza avvisarlo. L'asta di Luca divent più dura, a lei bastarono poche succhiate per
sentirla pulsare, un fiume si sperma esplose nella sua bocca. Munse il ... per far uscire le ultime gocce di ... e la inghiottì tutta, golosamente. Fatto questo
volle baciare Luca per dividere con lui il sapore e Luca non si rifiut.
il pisellone era rimasto duro, beatà gioventù! Giulia gli disse "Ti andrebbe essere sverginato dalla zia?", "E me lo domandi pure?", i due scoppiarono a ridere. Giulia
sapeva di aver fatto qualcosa di tremendamente proibita, incesto, questo era il suo nome. Ma non le importava, ormai aveva oltrepassato il limite e tanto valeva
prendersi tutto. Si mise a cavalcioni su Luca, prese mano il suo pisello e lo strofin tra le labbra della sua ... per bagnarne un p la punta. Poi piano piano se lo
infil dentro. Si sentì piena con quel grosso palo di carne dentro di se. Cominci a cavalcarlo, muoveva il bacino su e giù, si sentiva aprire in due e le piaceva!
Luca le palpava il seno, le strizzava i capezzoli e questo contribuiva a mandarla ancora più fuori di testa. Cambiarono diverse posizioni, lei voleva essere una
perfetta nave scuola, Luca si dimostr un perfetto amante, alternava dolcezza e aggressività. La sbatteva forte ma la accarezzava anche. Raggiunser l'orgasmo insieme,
mentre lui era sopra di lei che con le gambe lo teneva ben stretto. Le venne dentro e lei non lo fece uscire subito, voleva sentirlo dentro ancora un p. Si baciarono
come teneri amanti e da quel giorno la loro vita cambi.
Quando Luca la vide rimase imbabolato a guardarla, lei se ne accorse e le scapp un sorrisetto malizioso. Il pacco era sul pavimento, era abbastanza voluminoso, lei si
chin per prenderlo ma nel farlo le si slacci l'asciugamano e rimase completamente nuda, ci mise pochi secondi a rimettersi l'asciugamano ma quei pochi attimi
bastarono per procurare a Luca una prepotente erezione, la zia, con malcelata soddisfazione disse "Scusa Luca! sono così imbarazzata", "Non hai nulla di cui
imbarazzarti, anzi, daresti punti a molte ventenni". Giulia a quella affermazione rispose solo con un sorriso, per quella giornata c'erano già stati abbastanza
turbamenti.
La zia decise che era venuta l'ora di farsi sbattere, ma come fare? Luca era troppo timido per un attacco diretto, non poteva presentarsi in camera sua e dirgli
"scopami!". Pens allora di sfruttare quanto avevo visto fare a Luca in webcam, si cre un nuovo account in chat e chiese di essere aggiunta a Luca (conosceva il suo
nick) fingendosi una quarantenne di roma in cerca di avventure. Dopo i primi banali convenevoli l'argomento and a cadere ovviamente sul sesso.
-Hai mai fatto l'amore Luca?
-ehm, veramente no. Mi vergogno un p a dirlo?
-Non c'è mica nulla di male, fai bene ad aspettare la persona giusta
-La persona giusta l'avrei anche trovata ma non so come farglielo capire, sono troppo timido e comunque è una situazione particolare.
-Raccontami ti prego, ti assicuro che non ti giudicher
-Vedi, io vorrei farlo con mia zia! Ecco l'ho detto.
Poi gli raccont delle seghe che si faceva pensando a lei e dell'episodio dell'asciugamano.
A quel punto Giulia inizi quasi a tremare, ebbe la conferma che anche suo nipote voleva scopare con lei. Aspett un p prima di rispondere, doveva riprendersi.
-Ti assicuro che non c'è nulla di male nell'avere questo desiderio. Dovresti prendere il coraggio a due mani e dirle quello che provi.
-Ma non so se le posso piacere
-Questo dubbio possiamo risolverlo subito, accendi la cam e fatti vedere.
Luca accese la cam
-Adesso spogliati e fammi vedere come sei fatto
Luca obbedì e mise in mostra un fisico ben fatto ma soprattutto un ... che avrebbe fatto l'invidia di molti porno attori. Lungo ma soprattutto grosso.
Giulia ebbe un sussulto alla vista di quell'enorme arnese.
-Luca ti assicuro che se tua zia ti vede così ti salta addosso subito!
-Davvero lo pensi?
-Siii! Adesso inizia a masturbarti e pensa a lei, immagina che sia dietro di te e che ti massaggi le spalle.
Luca inizi a farlo, Giulia ormai aveva perso ogni freno inibitorio e anche grazie a quello che le aveva scritto Luca in chat decise di fare il grande passo. Vestita
con un cortissimo baby doll and da camera sua verso quella di Luca.
-Marina, ci sei? Mi sto masturbando pensando a mia zia, come hai detto tu. Vorrei tanto fosse qua adesso.
"Cercavi me?", la voce della zia fece fare un salto a Luca. "Ma zia, cosa fai...io stavo...posso spiegarti!", prov a farfugliare qualche scusa e intanto con le mani
si copriva l'erezione. "preferisci continuare a parlare con Marina o approfittare di tua zia che è qua?". A quel punto Luca capì l'inganno e il suo atteggiamento
cambi. Adesso sapeva che anche sua zia aveva voglia, tolse le mani dal suo ... e lo mostr alla zia in tutto il suo splendore.
"Sei qua per questo?", "Non solo per quello, sono qua perché ho voglia di fare l'amore con te".
Si avvicinarono, Luca strinse a se la zia, il membro premeva sulla pancia di lei procurandole una piacevole sensazione. Iniziarono a baciarsi timidamente, prima sulle
labbra, poi facendo uscire la lingua, sempre più in profondità. Le mani scorrevano sui loro corpi freneticamente, scoprendo ogni angolo proibito.
Luca prese l'iniziativa, fece sdraiare la zia sul proprio lettino a pancia in su, si tuff tra le sue gambe e inizio a leccare. Non l'aveva mai fatto ma aveva visto
tanti filmati in internet su come farlo. Inizi infilando la lingua dentro, assaporando gli umori di Giulia, tenne le labbra aperte con le dita e infilava la lingua
più dentro che poteva. Poi pass a stuzzicare il clitoride, prima colpetti leggeri di lingua, poi giri intorno e infine leccate golose. Giulia era in estasi, non
provava certe emozioni da anni. Luca infil due dita dentro e intanto continuava a leccare, Giulia non resistette molto a quel trattamento, venne in bocca al proprio
nipote dimenandosi e tenendo la sua testa premuta tra le cosce. Adesso bisognava ricambiare il favore, fece sdraiare lui a pancia in su e si dedic al ... che aveva
di fronte, lo lecc per bene, dal basso verso l'alto, tenendo in mano i testicoli. Poi pass la lingua sulla cappella che sembrava un enorme fungo. Mentre lo faceva
guardava il nipote negli occhi, come una ... consumata, ma era quello che si sentiva in quel momento, una ... che aveva solo voglia di godere. Si mise il pisellone
in bocca iniziando a succhiare e contemporaneamente lo masturbava. Luca ansimava, gli mancava il respiro, gli sembrava di essere sul punto di morire, quando sua zia
vedeva che Luca stava per raggiungere il culmine si fermava per fargli riprendere fiato, sadicamente, poi ricominciava a succhiare e leccare. Volle provare a fare una
cosa che non aveva mai fatto nemmeno con suo marito, gli infil un dito nel ... senza avvisarlo. L'asta di Luca divent più dura, a lei bastarono poche succhiate per
sentirla pulsare, un fiume si sperma esplose nella sua bocca. Munse il ... per far uscire le ultime gocce di ... e la inghiottì tutta, golosamente. Fatto questo
volle baciare Luca per dividere con lui il sapore e Luca non si rifiut.
il pisellone era rimasto duro, beatà gioventù! Giulia gli disse "Ti andrebbe essere sverginato dalla zia?", "E me lo domandi pure?", i due scoppiarono a ridere. Giulia
sapeva di aver fatto qualcosa di tremendamente proibita, incesto, questo era il suo nome. Ma non le importava, ormai aveva oltrepassato il limite e tanto valeva
prendersi tutto. Si mise a cavalcioni su Luca, prese mano il suo pisello e lo strofin tra le labbra della sua ... per bagnarne un p la punta. Poi piano piano se lo
infil dentro. Si sentì piena con quel grosso palo di carne dentro di se. Cominci a cavalcarlo, muoveva il bacino su e giù, si sentiva aprire in due e le piaceva!
Luca le palpava il seno, le strizzava i capezzoli e questo contribuiva a mandarla ancora più fuori di testa. Cambiarono diverse posizioni, lei voleva essere una
perfetta nave scuola, Luca si dimostr un perfetto amante, alternava dolcezza e aggressività. La sbatteva forte ma la accarezzava anche. Raggiunser l'orgasmo insieme,
mentre lui era sopra di lei che con le gambe lo teneva ben stretto. Le venne dentro e lei non lo fece uscire subito, voleva sentirlo dentro ancora un p. Si baciarono
come teneri amanti e da quel giorno la loro vita cambi.
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