Ad un
certo punto, le parti s’invertono; è, la nonna, ad esplorare la figa della
nipote, la fa distendere sul letto, con le sue coscette spalancate e, dapprima
inizia a farle un leggero massaggio con le mani, accarezzandole la vulva semi
rasata; poi, mi chiede di venirle dietro e, di ficcarglielo nel suo sfintere
vulcanico; aveva un bel culo, la vecchia troia, ancora sodo!
Gli e lo
ficcai prima, facendo entrare la punta della cappella; poi, sbattendolo fino in
fondo alle sue viscere, facendola godere come una tardona, troia assatanata! Si
vedeva, che non prendeva cazzi nel culo e nella figa da parecchio tempo
Desdemona:
oh! Si! Ficcalo, ficcalo tutto dentro! Fammi sentire, dopo tanto tempo, il
piacere di un cazzo fin dentro le viscere!! Mmmm!!! Come godoo!! Mi sento, una
lurida, scrofa, vacca troiaaa!!
Intanto,
la nipote, gemeva e si contorceva sotto di lei; aspettava “fremente e
gemente”che, il mio palo carneo, la sverginasse.
Desdemona:
“ora tu, Thanatos! Dovrai sverginare mia nipote Morena; e, io leccherò la sua
passera intrisa di sangue della verginità perduta! Ma, prima dobbiamo accendere
le candele e l’incenso; e, dobbiamo evocare lo spirito di mio marito affinché,
sia di buon auspicio per la riuscita della deflorazione della nipote”.
Capii
subito che mi trovavo di fronte, oltre che ad una strega anche, ad un emoporca
che, si eccitava alla vista del sangue.
Spense la
luce, in camera c’era buio pesto perché, c’erano le tapparelle abbassate e, le
tende erano nere; accese le candele e, le posò sul tavolo tondo, prese la foto
del marito che, in precedenza, mi aveva fatto girare e, la mise al centro del
tavolo con, le candele intorno.
Lei, da
gran stregona e troiona che era, invocò lo spirito del marito chiedendogli, di
proteggere la deflorazione della nipote e, nello stesso tempo, di perdonarla
per averlo tradito. Per essere diventata: la più troia di tutte le troie; ma,
se lo riteneva opportuno poteva, anche punirla, mandandole delle maledizioni
fino alla morte; che, lei avrebbe accettato passivamente.
Dopo quel
rito esoterico, riaccese la luce e, prima ch’io procedessi alla deflorazione,
sia lei che, la nipote, s’inginocchiarono dinanzi al mio tronco carneo e,
iniziarono a succhiarlo a fasi alterne fino, a leccarmi solennemente le palle;
insomma, si erano rese schiave di quella verga! E, l’adoravano come se fosse un
dio; il dio cazzo! Appunto.
Subito
dopo il mezzo pompino di riscaldamento Desdemona, fece distendere la
nipote(sempre bendata) sul lettone, con le cosce spalancate e, la sua fighetta
pronta a ricevere per la prima volta un palo di carne; accese l’incenso e,
cosparse il corpo della nipote; poi, mi ordinò di compiere il grande gesto!
Mentre lei, in piedi ci guardava,
sditalinandosi a gambe scandalosamente divaricate.
Desdemona:
allora, Thanatos sei pronto per la tua opera?
Certo! Gli
risposi.
Desdemona:
e, allora montale sopra! E, rendila femmina; sta attento al sangue e, sborrale
pure dentro! In modo che, quando avete finito io, possa gustare il sangue misto
a sborra! E alla fine ingoiarlo.
Come
desiderate madame! Gli risposi.
E, cosi
fu! Mentre io, defloravo, spingendo il mio arnese nella sua fighetta stretta,
lacerandole l’imene; e facendole perdere la verginità, Morena urlava e gemeva.
Morena:
oh! Si! Spingi, spingi più forte! Ohhh!!!! Ahhhhhhhhh!!!!! Uhhhhhhh!!! Che
bello! Sono diventata femmina! Ahhh!!!
Anch’io
sborroo!! Ahhh!! Sborro dentroooo!!!
Uscì molto
sangue; che, la strega emoporca, leccò e, ingoiò insieme alla mia sborra e agli
umori vaginali della ragazza; in seguito a quel gesto anche lei, raggiunse un orgasmo celestiale.
Desdemona:
oh! Si! Come mi eccita la vista del sangue; adesso, te lo lecco e, lo ingoio
tutto! Cara nipotina mia; insieme alla sborra di Thanatos che, ti ha resa
femmina! E, al quale devo essere grata per tutta la vita; oh! Si! Sto
sbrodando, sto sbrodandooo! Mmmm!!! È buono, il sangue di mia nipote! E, anche
la tua sborra è buona!
Alla fine,
ringraziò lo spirito del marito per averla protetta in quella fase; e, sia lei
che la nipote, dopo avermi fatto bere una pozione magica “dalla strega stessa
preparata” mi licenziarono, facendomi un succulento pompino a fasi alterne,
ingoiandola e giocandosela un po’ in bocca “un po’ ciascuno”il mio residuo di
sborra! Ragazzi: non mi era rimasto più niente nelle palle.
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